Puliamo il mondo

L'articolo della giornalista Titti Esposito apparso sul quotidiano "Il Mattino" del 18/11/2009

Gli studenti manutentori degli ambienti scolastici. Di mattina seduti fra i banchi, di pomeriggio con camice e cappellino a ridipingere le aule o a ripulire aiuole e spazi all'aperto. Succede all'Istituto tecnico industriale Renato Elia, nella città stabiese. Per tutto l'anno squadre di dieci ragazzi, fuori dall'orario cadenzato dalla campanella si occuperanno, in una sorta di laboratorio pratico permanente, della sistemazione delle classi e degli esterni del proprio edificio di via Napoli. L'annuncio è del neo-preside dell’istituto. «Questo progetto che nasce sulla falsariga del programma di Legambiente ”Puliamo il mondo” - racconta entusiasta Vincenzo di Nardi - e che noi abbiamo ribattezzato ”Puliamo la scuola”, ha un forte intento educativo, prima di tutto, e riguarda gli alunni del quinquennio. La nostra come realtà didattica, negli ultimi anni sempre più a rischio evasione - continua il dirigente - ha bisogno di sollecitare i giovani, oltre che allo studio da programma delle materie ministeriali, anche ad attività e sperimentazioni che possano arricchire il curriculum formativo dei ragazzi indicando loro un percorso non solo didattico, ma anche umano e sociale all'insegna della legalità e del lavoro come momento di aggregazione oltre che di crescita». Ad accompagnare gli studenti-imbianchini o quelli con il pollice verde i due docenti referenti dell'iniziativa, Mariarosaria Matrone e Salvatore de Rosa, che indirizzano gli alunni al lavoro fra cesoie e secchi di vernice. «L'obiettivo, riconosciuto anche con crediti formativi - conclude di Nardi - è quello di riuscire a far capire ai nostri ragazzi quanto vale una scuola tenuta bene, che è un ambiente aperto, ma non deve diventare mai terra di nessuno. I ragazzi, inoltre, cominciano anche a confrontarsi con esperienze lavorative manuali, che sicuramente non possono che far maturare una maggior consapevolezza e responsabilità per un futuro vissuto nel rispetto delle regole e delle istituzioni».